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"Noi non abbiamo né soccorsi né prontezza di soccorso. C'è soltanto una città di tre milioni di abitanti, una città affamata, scossa nei fondamenti stessi della sua esistenza. C'è molto sangue versato per le strade, nelle case." In questa raccolta di brevi scritti dal sapore giornalistico, incentrati sulla realtà di Pietrogrado nei mesi drammatici dell'anno 1918, a un anno dalla rivoluzione d'Ottobre e nell'infuriare della guerra civile, Isaak Babel', testimone attento e minuzioso, documenta quei giorni terribili senza retorica, soffermandosi sui problemi pratici e sulle difficoltà concrete della gente comune nel momento in cui le istituzioni- dalle scuole agli ospedali, dai macelli agli ospizi agli obitori - hanno smesso di funzionare. "Era rimasto il giovane reporter che andava per le strade della gelida e affamata Pietrogrado postrivoluzionaria fissando le 'nuove abitudini' in reportage più spaventosi di qualsiasi opera narrativa o memorialistica ... con spoglia paratassi e lapidario laconismo" (Serena Vitale).